Biblioteca Isimbardi

Storia della Biblioteca

Nel cuore di Milano esiste un piccolo gioiello, che risplende per le sue raccolte e i testi sulla storia della nostra città e della sua Provincia: la Biblioteca Isimbardi, sita nella sede storica della già Provincia di Milano, ora Città metropolitana di Milano.

Le prime notizie sulla Biblioteca vanno fatte risalire alla famiglia Isimbardi, che nel 1775 acquistò il palazzo dai Lambertenghi; Gian Pietro Camillo Isimbardi, che ricoprì incarichi politici nella Milano napoleonica, fece del palazzo un centro di studi e di raccolte scientifiche, di cui una parte delle raccolte è conservata nell'attuale patrimonio della Biblioteca Isimbardi. In particolare, vanno menzionate: l'Histoire Naturelle  (ampia opera enciclopedica composta di 36 volumi pubblicata in Francia tra il 1749 e il 1789, dedicati alla storia naturale) di George Louis Leclerc noto come Conte di Buffon, e il Dizionario delle scienze naturali  (opera composta di 30 volumi più tavole), compilato da celebri naturalisti delle principali scuole di Parigi dell'epoca, pubblicato a partire dal 1830. Rappresenta una delle più ampie collezioni scientifiche pubblicate in Italia nell'Ottocento.

Accanto  alla Biblioteca vennero allestiti un gabinetto di mineralogia, una raccolta di strumenti nautici e di carte per la navigazione.

Una notizia certa dell'esistenza della Biblioteca come bene della Provincia di Milano, si trova in un prezioso volume del 1872 Saggio delle opere di Leonardo da Vinci (opera che raccoglie 24 tavole fotolitografiche di scritture e disegni tratti dal Codice Atlantico ed il Codice Trivulziano), copia n. 120 di 300 esemplari, in cui vi è una dedica manoscritta alla "Biblioteca della Provincia di Milano".

            

 

La Biblioteca Isimbardi ospita un arazzo sullo Statuto Albertino


L’arazzo monocromatico esposto in una sala all’interno di Biblioteca Isimbardi, risalente alla 2a metà dell’Ottocento, raffigura l’atto ufficiale della firma apposta da Carlo Alberto di Savoia. Una copia seriale del medesimo arazzo si trova presso il Museo Nazionale del Risorgimento italiano di Torino.

Lo Statuto Albertino fu adottato dal Regno di Sardegna il 4 marzo 1848, in seguito, il 17 marzo 1861, divenne la carta fondamentale dell’Italia unita e rimase formalmente tale fino al biennio 1944-1946, quando, con successivi decreti legislativi, fu adottato un regime costituzionale transitorio valido fino all’entrata in vigore della Costituzione della Repubblica italiana, il 1° gennaio 1948. Era composto da 84 articoli e rispose alle esigenze di rappresentanza e di partecipazione alla vita politica espresse con i moti risorgimentali. 

 

 

La Biblioteca è oggi un punto fondamentale di riferimento culturale del territorio milanese e lombardo, in continuità con la propria tradizione e in evoluzione rispetto alle caratteristiche dell'Ente.

(Immagine della  Biblioteca Isimbardi nell'antica sede)